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Performance Max: Checklist per una Ottimizzazione Semplice

P

Vuoi migliorare le tue campagne Google Ads? Le campagne Performance Max usano l’intelligenza artificiale per ottimizzare annunci su YouTube, Display, Search, Gmail e Maps. Ecco come ottenere risultati migliori:

  • Obiettivi chiari: Definisci azioni di conversione specifiche come "Acquisti" o "Lead".
  • Budget e offerte: Incrementa il budget gradualmente (10-15%) e utilizza strategie come "Massimizza conversioni" o "Target ROAS".
  • Asset ottimizzati: Usa almeno 15 titoli, 5 descrizioni e immagini/video di alta qualità.
  • Pubblico mirato: Configura segmenti personalizzati, liste di remarketing e dati cliente per targeting più preciso.
  • Monitoraggio costante: Analizza metriche come ROAS, CTR e costo per conversione per migliorare continuamente.
Vantaggi principali Risultati medi
Incremento conversioni totali +18% con stesso CPA
Conversioni da video +12%
Migrazione da campagne Display +20% di conversioni

Consiglio pratico: Lascia la campagna attiva almeno 6 settimane per consentire all’IA di apprendere e ottimizzare.

Come ottimizzare una campagna Performance Max Google Ads

Performance Max

Passaggi per Configurare una Campagna

Per configurare una campagna Performance Max efficace, è importante concentrarsi su tre punti principali: definire gli obiettivi di conversione, gestire in modo strategico budget e offerte, e organizzare i gruppi di asset. Vediamo i passaggi pratici.

Definizione degli Obiettivi di Conversione

Stabilite obiettivi di conversione chiari e misurabili. Per un e-commerce, l’obiettivo principale dovrebbe essere "Acquisti". Per la lead generation, invece, è meglio puntare su chiamate, moduli o chat. Concentratevi sulle conversioni che possono avere il maggiore impatto.

"Scegliete le azioni di conversione che hanno senso per il vostro business."

Gestione di Budget e Offerte

Gestire il budget richiede un approccio flessibile. Controllate le campagne ogni giorno, apportando modifiche 1-2 volte alla settimana. Quando modificate il budget, fatelo gradualmente, variando solo del 10–15%.

Per le offerte, iniziate con "Massimizza conversioni". Successivamente, soprattutto per l’e-commerce, passate a "Massimizza valore di conversione" e impostate un target ROAS.

Organizzazione dei Gruppi di Asset

Create gruppi di asset ben organizzati, raggruppando prodotti, servizi o target simili. Usate l’indicatore "Ad Strength" per valutare la qualità e la completezza dei gruppi.

Ecco i requisiti tecnici per ogni gruppo:

Elemento Minimo Raccomandato Massimo
Titoli 3 titoli 11 titoli 15 titoli (30 caratteri)
Descrizioni 3 descrizioni 4 descrizioni 5 descrizioni (90 caratteri)
Immagini landscape 1 immagine 4 immagini (1200 x 628 px) 20 immagini
Immagini quadrate 1 immagine 4 immagini (1200 x 1200 px) 20 immagini

Dopo ogni modifica agli asset, aspettate 2-3 settimane prima di sostituire quelli con prestazioni inferiori.

Guida alla Configurazione del Pubblico

Per ottenere il massimo dalle campagne Performance Max, è fondamentale impostare correttamente il targeting del pubblico. Ecco come configurare le diverse tipologie di audience per migliorare i risultati.

Configurazione dei Segmenti Personalizzati

I segmenti personalizzati consentono di raggiungere il pubblico ideale utilizzando parole chiave, URL e app rilevanti. Ecco come crearli:

  • Accesso e Denominazione
    Vai alla sezione "Pubblico" nel gruppo asset e assegna un nome chiaro e specifico al segmento.
  • Selezione dei Segnali
    Includi elementi che rispecchiano il comportamento del tuo target, come:
    • Parole chiave pertinenti
    • URL di siti web correlati
    • App utilizzate dal tuo cliente tipo

"I segnali di pubblico permettono di aggiungere suggerimenti che aiutano l’IA di Google a ottimizzare per gli obiettivi selezionati."

  • Google Ads Help

Configurazione del Remarketing

Anche se non obbligatorio per Performance Max, il remarketing può migliorare sensibilmente i risultati della campagna. Per configurarlo al meglio:

  • Crea liste di customer match con i tuoi clienti attuali.
  • Costruisci segmenti basati su termini di ricerca che generano conversioni.
  • Mantieni le liste di remarketing aggiornate per riflettere i cambiamenti nel comportamento degli utenti.

Utilizzo dei Dati dei Clienti

L’uso dei dati di prima parte (first-party) può rendere il targeting più accurato. Ecco alcuni suggerimenti per sfruttarli al meglio:

  • Attiva il Customer Match per aiutare l’IA di Google a identificare i clienti più importanti.
  • Aggiorna regolarmente le liste di pubblico per mantenerle rilevanti.
  • Integra temi di ricerca legati alle query che portano a conversioni.

Questi passaggi per la configurazione del pubblico possono essere facilmente combinati con gli asset pubblicitari per creare campagne più mirate ed efficaci.

Miglioramento degli Asset Pubblicitari

Il successo delle campagne Performance Max dipende dalla qualità degli asset pubblicitari. Ecco come migliorare ogni elemento per ottenere risultati migliori.

Ottimizzazione di Immagini e Video

Google utilizza strumenti avanzati basati sull’intelligenza artificiale per creare contenuti visivi efficaci:

  • Creazione Automatica di Immagini
    Puoi cliccare su "Genera immagini" per ottenere visual personalizzati. L’IA selezionerà le immagini più adatte al tuo settore.
  • Creazione Automatica di Video
    Se non disponi di video personalizzati, l’IA può generarli utilizzando gli asset già presenti nel gruppo. Assicurati che i video creati rappresentino correttamente il tuo brand.

Una volta ottimizzati gli elementi visivi, concentrati sui contenuti testuali per rafforzare il tuo messaggio.

Consigli per i Contenuti Testuali

Segui queste linee guida per migliorare l’efficacia dei tuoi annunci:

Elemento Quantità Lunghezza Massima
Titoli 3-15 30 caratteri
Titoli lunghi 1-5 90 caratteri
Descrizioni 3-5 90 caratteri
Nome azienda 1 25 caratteri
URL visualizzato 2 15 caratteri

Ricorda di sostituire gli asset meno efficaci dopo 2-3 settimane di test.

Uso delle Estensioni Annuncio

Dopo aver configurato immagini e testi, è il momento di integrare le estensioni annuncio per migliorare ulteriormente i risultati.

Un esempio concreto? HUGO BOSS ha ottenuto un ROI 2,5 volte maggiore e un aumento del 5% nel tasso di click mobile grazie a una strategia che includeva estensioni immagine.

Per ottimizzare le estensioni:

  • Usa callout brevi, aggiungi almeno 4 sitelink con descrizioni, crea snippet sintetici (massimo 12 caratteri) e collega prezzi a pagine rilevanti.
  • Sfrutta la funzione "Occasioni" per mettere in risalto promozioni speciali.

Assicurati di abilitare tutti i tipi di asset utili alla tua attività. Gli annunci che combinano diversi tipi di asset tendono a ottenere risultati migliori, poiché il sistema selezionerà automaticamente la combinazione più efficace per ogni asta.

Monitoraggio delle Prestazioni

Dopo aver ottimizzato gli asset, il passo successivo è tenere sotto controllo le prestazioni per identificare possibili miglioramenti.

Analisi dei Dati della Campagna

Una volta ottimizzati asset e pubblici, presta attenzione ai seguenti indicatori principali:

Metrica Descrizione Cosa Osservare
Valore Conversioni Ricavi generati Rapporto tra spesa e guadagno
ROAS Ritorno sulla spesa pubblicitaria Raggiungimento dell’obiettivo minimo
Impressioni Visualizzazioni degli annunci Copertura effettiva del pubblico
CTR Tasso di click Efficacia dei contenuti
Costo per Conversione Spesa per ogni conversione Efficienza della spesa pubblicitaria

Per un’analisi più dettagliata, integra questi dati con Google Analytics per comprendere meglio il comportamento degli utenti.

Identificare i Problemi

Ecco come individuare le aree che necessitano di miglioramenti:

  • Esamina gli Asset: Verifica le performance di titoli, descrizioni e contenuti visivi nella sezione "Gruppi di Asset".
  • Analizza i Prodotti: Controlla quali prodotti ottengono più impressioni e click, identificando quelli meno performanti all’interno dei gruppi di inserzioni.
  • Valuta il Budget: Assicurati che il budget sia distribuito in modo efficace per raggiungere gli obiettivi prefissati.

Apportare Miglioramenti

Per ottimizzare ulteriormente le campagne, segui questi passaggi:

  1. Aggiorna i Contenuti Creativi
    Sostituisci gli asset meno performanti con nuove varianti, basandoti sulle valutazioni disponibili (Basso, Buono, Ottimo).
  2. Affina il Target Pubblico
    Migliora i segnali di audience utilizzando liste clienti, segmenti personalizzati e liste di remarketing.
  3. Gestisci Esclusioni
    Implementa esclusioni mirate, come parole chiave negative, e rimuovi prodotti con margini bassi o segmenti non redditizi.

Conclusione

Riepilogo dei Punti Chiave

Ottimizzare le campagne Performance Max richiede un approccio strutturato e paziente. Il successo dipende da una gestione costante che consente all’algoritmo di Google di lavorare al meglio.

Punti principali da tenere a mente: feed prodotti, asset creativi, segnali di pubblico ed estensioni.

Per ottenere risultati ottimali, è importante bilanciare automazione e interventi manuali. Ora vediamo come mettere in pratica queste strategie.

Prossimi Passi Operativi

Per trasformare queste strategie in risultati concreti, ecco cosa fare:

  1. Implementa un Sistema di Monitoraggio
    • Controlla regolarmente metriche come ROAS, conversioni e costo per conversione.
    • Analizza le performance degli asset creativi.
    • Verifica l’efficacia dei segnali di pubblico.
  2. Ottimizza gli Asset
    • Usa almeno 20 asset testuali, includendo 15 titoli e 5 descrizioni.
    • Aggiungi almeno 7 immagini in formati diversi.
    • Carica video di qualità per evitare slideshow generati automaticamente.
  3. Gestisci Segnali di Pubblico
    • Lavora con segnali di pubblico come remarketing, segmenti personalizzati e Customer Match.
    • Affina i search theme per migliorare la pertinenza delle query di ricerca.

L’obiettivo è creare un sistema di ottimizzazione continua per migliorare costantemente le performance delle campagne.

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Marketing automation: 5 tool essenziali

M

La marketing automation è ormai fondamentale per risparmiare tempo e migliorare i risultati aziendali. Ecco di seguito una analisi di quelli che ritengo essere i 5 migliori tool di marketing automation per semplificare i processi e aumentare le conversioni, dove possibile integrata con dati, link di approfondimento e case study.

  1. HubSpot: ideale per la gestione completa di marketing e vendite, con CRM integrato e workflow personalizzabili.
  2. Marketo: perfetto per grandi aziende con cicli di vendita complessi, grazie al lead scoring avanzato e all’Account-Based Marketing (ABM).
  3. ActiveCampaign: soluzione accessibile per PMI, con automazioni multicanale e invio predittivo delle email.
  4. Omnisend: specifico per e-commerce, eccelle nel recupero dei carrelli abbandonati e nell’automazione di campagne SMS.
  5. Brevo (ex Sendinblue): opzione economica per PMI, con email transazionali, SMS in tempo reale e chatbot basati su AI.

Confronto rapido:

Strumento Ideale per Funzionalità chiave Prezzo base
HubSpot Medie imprese CRM integrato, workflow avanzati 800€/mese
Marketo Grandi imprese Lead scoring, ABM 1.500€/mese
ActiveCampaign PMI Automazioni multicanale 49€/mese
Omnisend E-commerce Recupero carrelli, campagne SMS Variabile
Brevo Startup/PMI Email e SMS transazionali Flessibile

Naturalmente l’ottimizzare e automazione dei processi deve partire dalla scelta dello strumento più adatto alle proprie esigenze ed obiettivi.

Top Marketing Automation Tools You Need for Business Growth

1. HubSpot

HubSpot

HubSpot è una piattaforma completa pensata per chi cerca un pieno supporto dalla marketing automation, dall’inizio alla fine. Con il suo visual workflow builder, traccia automaticamente il percorso del cliente, dall’acquisizione alla conversione.

Uno dei suoi punti di forza è la personalizzazione dei contenuti, resa possibile da un sistema di profilazione progressiva che raccoglie informazioni sui lead in modo graduale attraverso form intelligenti. I dati parlano chiaro: chi usa HubSpot vede un +80% nella generazione di lead e un +14% nella produttività delle vendite.

La piattaforma integra un CRM avanzato che migliora la collaborazione tra i reparti, traccia le attività dei lead in tempo reale e assegna automaticamente i prospect qualificati ai commerciali più adatti. Inoltre, gli strumenti di analytics integrati permettono di monitorare l’efficacia delle campagne in tempo reale, sia per la lead generation che per le vendite.

Vantaggi principali

  • 45% di risparmio di tempo su attività ricorsive
  • +22% tasso di apertura email grazie all’A/B testing
  • Oltre 500 integrazioni per migliorare l’efficienza operativa

HubSpot offre un pacchetto completo che include:

  • Email marketing personalizzato
  • Gestione dei social media
  • Messaggistica SMS
  • Chat intelligente per il sito web

"L’integrazione tra marketing e vendite attraverso HubSpot ha trasformato il nostro approccio alla gestione dei lead. La piattaforma non solo automatizza i processi, ma fornisce insights utili che guidano le nostre strategie"

Con una struttura modulare e un CMS integrato, elimina la necessità di utilizzare più piattaforme. La sincronizzazione bidirezionale via API garantisce anche una maggiore flessibilità operativa.

2. Marketo

Marketo

Marketo dichiara un miglioramento del 20% delle conversioni “lead to sale” grazie al suo sistema di lead scoring predittivo che analizza determinati KPI comportamentali.

Questa piattaforma è una scelta ideale per le aziende con cicli di vendita complessi, grazie alle sue funzionalità avanzate. Il sistema di lead scoring predittivo di Marketo utilizza più di 40 segnali di engagement per individuare i prospect con il maggior potenziale.

Un altro punto di forza è l’Account-Based Marketing (ABM), che consente di creare campagne mirate verso gruppi specifici di decisori aziendali. Inoltre, l’integrazione bidirezionale con Salesforce garantisce un migliore coordinamento tra i team di marketing e vendite. Ad esempio, il sistema invia notifiche automatiche ai commerciali quando un lead raggiunge un punteggio rilevante (come 75/100), migliorando i tempi di intervento.

Le dashboard della piattaforma possono portare ad una riduzione del 40% nel lavoro manuale e un aumento del 28% nel tasso di conversione, con tempi di risposta ai lead triplicati. I percorsi di nurturing multicanale consentono di realizzare campagne complesse senza bisogno di particolari competenze tecniche, mentre gli strumenti di A/B testing aiutano a perfezionare ogni dettaglio, dall’oggetto delle email al design dei contenuti, basandosi su dati statistici.

"Un’azienda SaaS ha registrato una crescita del pipeline di 1,2 milioni di dollari in soli 6 mesi utilizzando gli strumenti ABM di Marketo"

Questo esempio mette in luce come un tool di marketing automation ben integrato nella propria strategia possa semplificare flussi di lavoro complessi, aspetto cruciale per i marketer B2B. Il piano base di Marketo parte da 1.500€/mese, posizionandosi come una soluzione per il mercato enterprise. Per ottenere i migliori risultati, è consigliabile iniziare con l’automazione delle email nurturing e poi implementare gradualmente i workflow ABM, assicurandosi prima di pulire i dati CRM.

3. ActiveCampaign

ActiveCampaign

ActiveCampaign offre una infrastruttura di marketing automation avanzata a un costo accessibile per le PMI, con piani a partire da 49€/mese per il piano Professional.

A differenza di HubSpot, integra CRM nativo e automazione multicanale in un’unica piattaforma. È particolarmente efficace nell’automazione delle email personalizzate, grazie alla funzione di invio predittivo che ottimizza gli orari in base al comportamento degli utenti. Inoltre, il suo sistema di lead scoring utilizza il machine learning per identificare automaticamente i prospect con maggiore potenziale, migliorando la segmentazione del database.

Un aspetto distintivo è la possibilità di creare workflow multi-canale, che combinano sequenze email per carrelli abbandonati, notifiche SMS, live chat e contenuti dinamici personalizzati.

Grazie alle integrazioni con strumenti come Shopify, WordPress e CRM come Salesforce, ActiveCampaign si adatta facilmente a diverse esigenze, ad esempio la sincronizzazione automatica con i CRM consente di trasferire i lead qualificati direttamente al team vendite.

I workflow multi-canale in alcuni contesti aziendali hanno dimostrato di poter incrementare le conversioni del 35%, come evidenziato da un caso studio e-commerce con un tasso di deliverability del 98%.

"Un nostro cliente ha ottenuto un ROI del 300% in soli 6 mesi automatizzando le sequenze di upselling post-acquisto basate sulla cronologia degli acquisti dei clienti"

Personalmente suggerisco di iniziare ad utilizzare ActiveCampaign a partire dai template preimpostati, ad esempio quelli di benvenuto e recupero carrelli abbandonati. Diverse agenzie riportano un aumento del 120% del fatturato dei clienti, grazie all’allineamento dei touchpoint con i customer journey.

Le dashboard in tempo reale permettono di monitorare i tassi di conversione in ogni fase del workflow e calcolare il ROI confrontando i costi delle campagne con i ricavi generati dai lead convertiti.

Questo approccio data driven prepara il terreno per Omnisend, una piattaforma specializzata nell’automazione per e-commerce.

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4. Omnisend

Omnisend

Come accennato parlando di ActiveCampaign, Omnisend si concentra sull’e-commerce, offrendo strumenti pensati appositamente per questo settore. Con un aumento del 12% nell’uso degli SMS nel 2024, Omnisend sta spingendo sempre più aziende verso strategie su più canali.

Il punto forte di Omnisend è la sua libreria con oltre 150 template di automazione già pronti e specifici per l’e-commerce. Queste "ricette di automazione" permettono di combinare trigger transazionali con dati comportamentali. Un esempio? L’invio automatico di coupon VIP quando un cliente supera una spesa di 500€.

La piattaforma è particolarmente efficace nel recupero dei carrelli abbandonati, ottenendo il 35% delle vendite recuperate grazie a sequenze automatizzate. Gli SMS si sono dimostrati il 15% più efficaci delle email, con un ROI medio di 25:1 per i carrelli abbandonati.

Esempi pratici includono Golf Ball Nut, che ha registrato un aumento del 32% dei ricavi, e Vape Superstore, che ha visto un incremento del 19% nei riacquisti, grazie alle automazioni basate sui dati comportamentali.

"Le automazioni di messaggi transazionali generano in media 1,2 milioni di euro di fatturato annuo per merchant, combinando email di conferma ordine con raccomandazioni prodotto personalizzate"

Omnisend offre integrazioni dirette con Shopify (gestendo il 28% dei trigger), WooCommerce (per sincronizzare i cataloghi) e BigCommerce (per aggiornamenti sugli ordini in tempo reale).

Grazie alla segmentazione avanzata, è possibile creare campagne su misura per clienti di alto valore o nuovi acquirenti, basandosi su comportamenti d’acquisto e interazioni su più canali.

5. Brevo (precedentemente Sendinblue)

Brevo

Brevo, precedentemente noto come Sendinblue, è una piattaforma multicanale pensata per le PMI che cercano soluzioni flessibili e convenienti. Se Omnisend si distingue per l’e-commerce, HubSpot per la gestione completa e Marketo per scenari B2B complessi, Brevo si posiziona come un’opzione accessibile per l’automazione nelle realtà medio-piccole.

Un punto di forza di Brevo è il suo sistema di test automatizzati, che può aumentare il ROI tecnologico tra il 19% e il 23%. La piattaforma si distingue nella gestione delle campagne multicanale, offrendo strumenti come:

  • Email transazionali che riducono i tempi operativi del 58,3%.
  • SMS in tempo reale, perfettamente integrati con i sistemi e-commerce.
  • Chatbot basati su AI, ideali per migliorare il servizio clienti.

Grazie alla sincronizzazione dei dati comportamentali e transazionali, Brevo consente di automatizzare e coordinare in modo efficace le attività di vendita e marketing. Inoltre Brevo garantisce elevati standard di sicurezza e conformità, rispettando pienamente il GDPR e utilizzando protocolli di autenticazione avanzati.

"Le organizzazioni che utilizzano chatbot basati su AI attraverso Brevo riportano una riduzione del 58,3% nel tempo medio di gestione delle richieste" – Forrester 2023 Customer Service Trends Report

Le dashboard intuitive di Brevo offrono una visione in tempo reale delle performance delle automazioni, permettendo di analizzare l’impatto su conversioni e customer journey. Questo approccio basato sui dati facilita interventi mirati per migliorare i risultati.

Conclusione

Quando si tratta di scegliere tra soluzioni come i CRM integrati di HubSpot o le automazioni per e-commerce di Omnisend, tutto dipende dalle specifiche esigenze aziendali (oltre al budget a disposizione, naturalmente).

Secondo i dati 2024-2025, i criteri principali per una scelta informata includono budget, dimensione aziendale e funzionalità necessarie:

  • Per startup e PMI con budget ridotti, ActiveCampaign (49€/mese) offre automazioni avanzate e oltre 850 integrazioni, garantendo un’operatività versatile.
  • Le aziende di medie dimensioni possono puntare su HubSpot, che, nonostante un costo iniziale più alto (da 800€ al mese), consente un risparmio di tempo del 73% nelle campagne email automatizzate.
  • E-commerce traggono vantaggio dalle automazioni post-acquisto di Omnisend.
  • Le grandi imprese trovano in Marketo un alleato per strategie avanzate come il lead scoring.
Dimensione Aziendale Strumento Consigliato Punto di Forza
Startup/PMI ActiveCampaign Automazioni e integrazioni accessibili
E-commerce Omnisend Automazioni mirate post-vendita
Media impresa HubSpot CRM e marketing integrati
Grande impresa Marketo Analisi e lead scoring avanzati

Oltre al costo della licenza, è importante considerare:

  • La possibilità di espandere le funzionalità con piani tariffari scalabili.
  • La flessibilità nella creazione di workflow personalizzati.
  • L’integrazione con i canali chiave per il proprio settore.

Un approccio graduale e un monitoraggio attento sono fondamentali per ottenere il massimo ritorno sull’investimento.

FAQ

Quale tool è comunemente utilizzato per l’automazione marketing?

Gli strumenti più utili per l’automazione marketing dipendono dagli obiettivi e dalle dimensioni aziendali. Ecco una panoramica dei principali:

  • HubSpot è molto apprezzato nel mercato B2B grazie al suo CRM integrato, al lead scoring automatizzato e alla personalizzazione dei contenuti.
    Offre funzionalità come:
    • Lead scoring basato sull’engagement
    • Personalizzazione dinamica per contenuti web ed email
    • Un CRM nativo che favorisce l’allineamento tra marketing e vendite
  • ActiveCampaign si distingue per oltre 500 template e una funzione di invio predittivo che aumenta i tassi di apertura delle email fino al 37%.
  • Omnisend è particolarmente indicato per l’e-commerce, grazie alle automazioni transazionali multi-canale.
  • Marketo, ideale per le grandi aziende, si concentra su strategie avanzate di Account-Based Marketing (ABM), riducendo i cicli di vendita del 22% secondo i dati di Adobe.
  • Per chi ha un budget più contenuto, Brevo offre un modello di pricing flessibile e funzionalità di automazione essenziali, perfette per startup e piccole imprese.

Ogni strumento di marketing automation ha punti di forza specifici che lo rendono adatto a esigenze diverse.
Se ne volete suggerie altri nei commenti, fate pure!

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Come fare SEO per E-commerce nel 2025

C

Anche se ormai il primo trimestre del 2025 è passato, il “mitico Q1”, non è mai troppo tardi per cercare di fare meglio per il resto dell’anno, magari in vista delle stagionalità che, tipicamente, sono favorevoli per il fatturato di un e-commerce.

Nel 2025 il successo di una strategia SEO per e-commerce richiede un approccio olistico, capace cioè di prendere in considerazione molti più fattori rispetto al passato, passando dalla ricerca vocale, AI , prestazioni mobile e, naturalmente, contenuti informativi per l’utente.
Ecco di seguito un riepilogo di quelle che ritengo essere le 7 aree chiave su cui focalizzare la strategia SEO per un sito di commercio elettronico; una base di partenza che naturalmente deve poi essere declinata in funzione della propria nicchia di mercato, modello di business e prodotto.

  • Ottimizzazione per la ricerca vocale: usare un linguaggio naturale e strutturando i contenuti per rispondere a domande dirette,
  • AI per contenuti prodotto: generare descrizioni ottimizzate con strumenti come Jasper AI e Surfer SEO,
  • prestazioni su device mobile: migliorare la velocità e il design per aumentare le conversioni,
  • schema markup: integrare dati strutturati per prodotti, recensioni e video per fornire contenuti arricchiti di valore,
  • contenuti di prodotto: combinare contenuti professionali e recensioni utenti per migliorare l’engagement,
  • cura E-E-A-T: rafforzare esperienza, autorevolezza e fiducia con contenuti verificati.
  • SEO locale: ottimizzare il profilo Google Business e usa keyword geolocalizzate.

Queste macro-aree, che combinano tecnologia e contenuti, se ben curate possono dare grande supporto alla visibilità sui motori di ricerca e alle conversioni.

7-Step Ecommerce SEO Checklist (2025)

1. Voice Search Optimization

La ricerca vocale sta cambiando il modo in cui i consumatori interagiscono con gli shop online. Sempre più persone utilizzano assistenti vocali come Alexa e Google Assistant per fare acquisti.

Dati Attuali sulla Ricerca Vocale

Aspetto Ricerca Ricerca Standard Ricerca Vocale
Lunghezza Query 2-3 parole 6-8 parole
Intento Utente Diretto Conversazionale
Formato Query Parole chiave Domande complete

Scrivere per la ricerca vocale

  • Ottimizza per i featured snippet
    Struttura le descrizioni dei prodotti in forma di domanda e risposta. Usa un linguaggio semplice e diretto, inserendo risposte chiare nelle prime righe del contenuto.
  • Adotta un linguaggio naturale
    Scrivi contenuti che riflettano il modo in cui le persone parlano. Ad esempio, frasi come "Dove comprare scarpe da corsa a Milano?" può funzionare meglio rispetto a "scarpe running Milano".
  • Sfrutta l’AI per l’analisi
    Strumenti avanzati possono analizzare:
    • le ricerche vocali più comuni nel tuo settore
    • il linguaggio naturale usato dalle persone, tuoi potenziali clienti
    • le domande frequenti sui tuoi prodotti

Questo approccio conversazionale si collega perfettamente all’uso di soluzioni AI per i contenuti, che verranno approfondite nella prossima strategia.

Ai clienti che seguo suggerisco sempre di analizzare il linguaggio utilizzato dalle persone quando contattano il customer care, a voce e via mail, così come le parole utilizzate nel motore di ricerca del loro e-commerce: sono una miniera di informazioni utilissime!

2. AI tool per le descrizioni e i contenuti dei prodotti

Gli strumenti di intelligenza artificiale stanno trasformando il modo in cui vengono create le descrizioni prodotto negli e-commerce. Rendono possibile gestire grandi volumi di contenuti senza sacrificare la qualità o l’identità del brand.

I principali tool AI per la scrittura

Ritengo che tra gli innumerevoli tool di AI messi a disposizione dal mercato, tre strumenti emergono come leader nella creazione di descrizioni prodotto:

Strumento Funzionalità Principale Caratteristica Distintiva
Surfer SEO Analisi semantica Miglioramento semantico
Jasper AI Copywriting Template personalizzati per il brand
All In One SEO Metadata prodotto Perfetta integrazione con e-commerce

L’adozione di queste soluzioni può dare un impatto tangibile: è possibile arrivare a tempi di produzione ridotti 50% e un incremento del 25% nel CTR organico grazie a snippet ben ottimizzati.

Come creare contenuti AI di qualità

Per garantire risultati di alto livello, è utile seguire un approccio in tre fasi:

  1. Generazione automatica: surfer SEO analizza i temi rilevanti del tuo settore per creare contenuti basati sulle specifiche di prodotto.
  2. Revisione umana: gli editor aggiungono un tocco emotivo, riducendo il tempo di editing a meno del 20% del processo complessivo.
  3. Controllo tecnico: verifica SEO e originalità tramite strumenti come Yoast o Copyscape.

Molti di questi strumenti supportano più lingue, permettendo di adattare i contenuti alle preferenze di ricerca locali.

Per prodotti complessi ho trovato davvero molto utile NotebookLM di Google: disponendo di manualistica o documenti tecnici a supporto, è possibile creare fonti di informazioni attendibili ed accurate da cui, tramite prompt, è possibile ottenere degli output che non sono afflitti da “allucinazioni” che spesso possiamo riscontrare su ChatGPT ed altri strumenti di intelligenza artificiale.

3. Prestazioni dei siti mobile

Avere un sito mobile ottimizzato è indispensabile per il successo SEO di un progetto e-commerce… e già molto prima del 2025, ma continuo a vedere approcci “desktop first” davvero anacronistici, spesso a partire dal web design. Le performance su dispositivi mobili influenzano direttamente sia il posizionamento nei motori di ricerca che le conversioni.

Velocità delle pagine mobile

La velocità di caricamento su mobile è strettamente legata ai Core Web Vitals, tre metriche definite da Google per valutare le prestazioni:

Metrica Obiettivo Impatto SEO
Largest Contentful Paint (LCP) < 2,5 secondi Posizionamento diretto
First Input Delay (FID) < 100ms Esperienza utente migliorata
Cumulative Layout Shift (CLS) < 0,1 Stabilità visiva

Per migliorare queste metriche, è fondamentale adottare tecniche avanzate di ottimizzazione delle immagini. Ad esempio, i formati AVIF e WebP possono ridurre le dimensioni dei file fino al 50% rispetto ai JPEG tradizionali.

Un esempio concreto è il caso di ASOS, che ha utilizzato la rete CDN Akamai per ridurre i tempi di caricamento globali da 4,2 a 1,8 secondi. Questo intervento ha portato a un aumento notevole delle conversioni da mobile.

Standard di design mobile

Un design responsive efficace richiede l’adozione di tecniche specifiche, tra cui:

  • layout flessibili basati su tecnologie responsive,
  • configurazione corretta dei meta tag viewport,
  • elementi touch-friendly a prova di "ditone" con dimensioni minime di 48x48px.

Naturalmente rimangono sempre valide le logiche e best practice della user experience per e-commerce, come il corretto posizionamento della call to action "aggiungi al carrello", spesso una vera e propria caccia al tesoro, e l’implementazione della ricerca interna avanzata, ormai imprescindibile in alcuni specifici settori (es. abbigliamento), facilmente integrabile con strumenti come Doofinder o l’italiano AccelaSearch.

Gli errori più comuni in cui sono incappato? Risorse che bloccano il rendering, CSS e javascript inutilizzati, strutture HTML eccessivamente complesse, immagini non correttamente ridimensionate… e tanto altro!

Per monitorare e migliorare le performance, strumenti come Google PageSpeed Insights e Lighthouse possono essere di grande supporto, consentendo di individuare e risolvere rapidamente problemi che potrebbero influire negativamente sul posizionamento.

Questi miglioramenti tecnici costituiscono una base solida per implementare gli schema markup, un elemento essenziale per le strategie future.

4. Implementazione degli schema markup

Integrare correttamente gli schema markup è essenziale per migliorare la visibilità dei prodotti nei risultati di ricerca e a mio avviso si tratta di un ambito divenuto ancora più rilevante per gli e-commerce.

Tipologie di schema per gli e-commerce

Ecco i 5 tipi di schema più utili per ottimizzare la presenza nelle SERP:

Tipo di Schema Funzione Impatto sulla Visibilità
Product Schema Prezzi e disponibilità Aumento del CTR del 25-30%
Review Schema Valutazioni aggregate Stelle visibili nei risultati
BreadcrumbList Struttura navigazione Snippet ottimizzati per mobile
Organization Verifica aziendale Logo visibile nei risultati
VideoObject Video dimostrativi Presenza nei carousel video

Strumenti di test per schema markup

Per assicurarti che gli schema markup siano implementati correttamente, è possibile utilizzare strumenti di validazione specifici. Ecco alcune risorse utili:

Google Rich Results Test
Questo strumento verifica se le tue pagine sono idonee per le funzionalità avanzate nei risultati di ricerca, particolarmente utile per controllare l’implementazione degli schema product e review.

Consigli tecnici per l’implementazione di schema markup
Evita errori comuni seguendo queste linee guida:

  • sincronizza i prezzi tra schema e contenuto visibile,
  • aggiorna automaticamente lo stato di disponibilità,
  • usa correttamente i tag @id per le varianti di prodotto.

Monitoraggio delle prestazioni
Tieni sotto controllo i seguenti indicatori:

  • percentuale di impression dei rich snippet in Google Search Console,
  • CTR dei risultati arricchiti rispetto a quelli standard,
  • conversioni derivanti dai listing potenziati.

Guardando al futuro, nuovi tipi di schema come AR Object Schema per la realtà aumentata e Voice Search Opt Schema per la ricerca vocale stanno emergendo come strumenti interessanti.

Infine, strumenti come SEMrush Site Audit possono automatizzare l’identificazione degli schema mancanti nel catalogo di un e-commerce.

Ottimizzare gli schema markup è un passo fondamentale per integrare al meglio e valorizzare i contenuti dei prodotti.

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5. Integrazione dei contenuti dei prodotti

Integrare i contenuti dei prodotti nel richiede un approccio che combini visibilità SEO e contenuti rilevanti per l’utente. Questa strategia, che si affianca all’ottimizzazione tecnica del markup schema, punta a migliorare sia l’esperienza utente che il posizionamento sui motori di ricerca. Ecco come metterla in pratica.

Prodotti nei contenuti

Inserire i prodotti in modo naturale nei contenuti editoriali è essenziale per il successo SEO. Secondo un’analisi condotta da Stryde un’attività di ottimizzazione della modalità di integrazione dei prodotti all’interno dei contenuti può aumentare il CTR verso i prodotti del 18% nei periodi di picco.

Strategie per un’integrazione efficace

  • Hover Card (pop-up informativi): migliorano il CTR del 25% e le conversioni del 15%.
  • Comparazioni: aumentano la visibilità del 32% e l’engagement del 28%.
  • Video: incrementano i rich snippet del 41% e le conversioni dell’84%.

Per ottenere risultati concreti, è importante utilizzare correttamente gli attributi tecnici. Ad esempio, il markup JSON-LD può essere configurato così:

{"@type":"Product","name":"Nome Prodotto","description":"Descrizione contestuale"} 

Inutile dire che l’integrazione dei prodotti nei contenuti può risultare controproducente in alcuni casi specifici, ad esempio nel caso di rotture di stock ricorrenti e, in generale, quando il catalogo è poco stabile, quindi la strategia di integrazione deve essere valutata in funzione del proprio modello di business e dell’andamento del catalogo e-commerce.

Utilizzo dei contenuti dei clienti

I contenuti generati dagli utenti (User-Generated Content, UGC) sono ormai fondamentali per migliorare la SEO nell’e-commerce. Secondo Wyzowl, le recensioni video portano un incremento dell’84% nelle conversioni rispetto a quelle testuali.

Gestione e ottimizzazione delle recensioni

Per sfruttare al meglio le recensioni, è utile adottare un approccio strutturato che includa:

  • schema markup per recensioni verificate,
  • badge "Acquirente Verificato" con schema author,
  • sintesi delle recensioni in formato FAQ, ideale per la ricerca vocale.

Anche le recensioni negative possono essere sfruttate in modo costruttivo. Un esempio di markup per gestirle potrebbe essere:

{"@type":"Review","reviewRating":{"ratingValue":"2"},"comment":{"text":"Problema risolto con nuova tabella taglie"}} 

Automatizzare la Gestione dei Contenuti

Strumenti come Yotpo e TINT aiutano ad aggregare recensioni, curare i contenuti generati dagli utenti e monitorare le performance SEO. SEMrush ha rilevato che l’uso di questi strumenti ha portato a un aumento medio del 41% nella visibilità dei rich snippet per i prodotti con recensioni video integrate.

Il vero obiettivo è trovare un equilibrio tra contenuti professionali e UGC, assicurandosi che entrambi contribuiscano alla strategia SEO complessiva. Questa combinazione pone le basi per ottimizzare l’E-E-A-T, dove autorevolezza e fiducia giocano un ruolo cruciale.

6. Ottimizzazione E-E-A-T

Mentre i contenuti generati dagli utenti aiutano a creare fiducia, il concetto di E-E-A-T (Experience, Expertise, Authoritativeness e Trust) consolida questa autorevolezza attraverso quattro elementi chiave. Questi aspetti sono diventati indispensabili per il successo SEO degli e-commerce nel 2025, in modo particolare per ambiti delicati e che possono avere un’influenza significativa sulla vita delle persone, come ad esempio nel settore salute e benessere.

Gestione delle recensioni

Gestire in modo strategico le recensioni è essenziale per rafforzare l’autorevolezza di un sito. Secondo recenti analisi, gli e-commerce che adottano un sistema strutturato di recensioni registrano un aumento medio del 22% nel tempo di permanenza degli utenti.

Come strutturare il sistema di recensioni

Elemento Azione Impatto E-E-A-T
Badge Verificati Verifica autenticità recensioni Maggiore credibilità
Filtri Specifici Organizzazione per categoria Esperienza utente migliorata
Dati Strutturati Schema markup ottimizzato Maggiore visibilità nelle SERP

Grazie agli strumenti AI descritti, è possibile analizzare le recensioni in modo automatico, mantenendo coerenza con i principi E-E-A-T.

Dimostrare conoscenza del prodotto e del settore

Presentare le informazioni sui prodotti combinando dati tecnici ed esperienza pratica richiede un approccio ben organizzato. I dati dimostrano che contenuti specializzati, come guide all’acquisto, possono impattare in modo determinante sulle conversioni.

Strategie per contenuti tecnici efficaci

Per ottenere il massimo impatto sull’E-E-A-T, considera di:

  • organizzare le specifiche tecniche dei tuoi prodotti con il supporto dei dati strutturati dettagliati.
  • coinvolgere esperti certificati per creare contenuti autorevoli.
  • implementare un sistema per verificare le competenze tecniche.

L’unione di specifiche tecniche ben strutturate e recensioni verificate non solo migliora l’E-E-A-T, ma potenzia anche le performance SEO.

7. Ottimizzazione per la ricerca locale

L’ottimizzazione per la ricerca locale è cruciale per gli e-commerce che offrono servizi come il click-and-collect o dispongono di showroom fisici. Considera che il 72% delle ricerche vocali porta a visite in negozi o a utilizzo di servizi click-and-collect. Questo aspetto si collega strettamente alle strategie E-E-A-T discusse in precedenza.

Configurazione del Google Business Profile

Gestire correttamente il Google Business Profile (GBP) significa curare ogni dettaglio. I dati mostrano che i profili con oltre 100 recensioni ricevono il 73% di clic in più. Questo dimostra quanto sia importante configurare il profilo con attenzione.

Elementi essenziali per ottimizzare il GBP

Elemento Azione Consigliata Impatto sulla Visibilità
Nome, Indirizzo e Telefono (NAP) Mantenere coerenza tra piattaforme Riduzione del 38% nelle discrepanze
Categorie Scegliere categorie specifiche (es. "Rivenditore Elettronica Casa") Migliore targeting
Contenuti Visual Pubblicare foto reali del negozio e dei prodotti Maggiore coinvolgimento degli utenti

Ricerche locali

Dai priorità a query di ricerca con modificatori geografici, come "dove comprare X a Milano", e utilizza FAQ localizzate con schema markup. Questo approccio sfrutta il 31% di preferenza per un linguaggio naturale su dispositivi mobili.

Le keyword locali richiedono una strategia precisa, considerando che le ricerche vocali sono tre volte più inclini a includere intenti locali: le query conversazionali rappresentano un’opportunità significativa.

Strumenti come Local Falcon aiutano a monitorare la visibilità sulle mappe, la coerenza delle citazioni e le performance delle keyword locali in tempo reale.

Questa strategia collega la visibilità digitale alla presenza fisica, completando le tattiche tecniche e di contenuto già discusse. L’ottimizzazione locale e vocale, lavorando insieme, può aumentare sia il traffico online che quello in negozio.

Conclusione

Approcciare una strategia SEO per e-commerce richiede un equilibrio tra ottimizzazioni tecniche, come schema markup e velocità su mobile, e contenuti conversazionali supportati dall’AI.

Fatte 100 le risorse a disposizione, allocare il 60% ai fondamenti tecnici e il 40% ai contenuti può aiutare a mantenere un equilibrio tra stabilità e innovazione: il successo dipende dalla capacità di rispondere rapidamente alle nuove tendenze, con un focus costante sull’esperienza utente.

Strumenti come SEMrush e Google Search Console sono indispensabili per misurare i risultati delle strategie e poter applicare rapidamente i fattori correttivi del caso. Monitorare continuamente le metriche consente di ottimizzare le performance e adattare le tattiche in base ai dati raccolti.

L’adozione delle aree strategiche che ho riportato – dalla ricerca vocale all’ottimizzazione locale – contribuirà a costruire un ecosistema SEO pronto per le sfide future con un approccio integrato che permette di ottenere una presenza online efficace e misurabile.

Come evidenziato nell’analisi delle prestazioni mobile e dello schema markup, il successo deriva dalla combinazione di ottimizzazioni tecniche e contenuti strategici. Restare competitivi nei risultati avanzati di Google è cruciale per aumentare la visibilità nei motori di ricerca.

Adattarsi rapidamente alle evoluzioni della ricerca semantica, senza compromettere qualità tecnica e contenutistica, sarà fondamentale. Questo bilanciamento tra innovazione e solidità tecnica sarà il fattore determinante per il successo delle strategie SEO per e-commerce nel 2025.

FAQ

Cos’è l’ottimizzazione delle pagine prodotto?

L’ottimizzazione delle pagine prodotto combina aspetti tecnici e contenutistici per migliorare la visibilità e le performance di un e-commerce. Elementi come lo schema markup e le prestazioni mobile sono fondamentali.

Quando questi elementi vengono integrati correttamente, si possono ottenere risultati migliori nei motori di ricerca e un aumento del tasso di conversione.

Come dimostrare E-E-A-T nelle pagine prodotto?

La combinazione tra contenuti verificati e prove di esperienza nel settore sono una chiave di volta rispetto alle indicazioni di Google relative all’E-E-A-T, contribuendo alla riduzione del tasso di rimbalzo e all’aumento del tasso di conversione e del valore medio degli ordini.

Quali sono gli errori tecnici SEO più comuni?

I problemi SEO più diffusi nelle piattaforme e-commerce in cui mi sono imbattuto riguardano principalmente:

  • duplicazione di contenuti, su varianti prodotto o listing di prodotto
  • canonicalizzazione non corretta
  • scarsa cura per i contenuti forniti all’utente

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Google Ads e Microsoft Ads a confronto

G

Qual è la migliore piattaforma adv per le mie campagne pubblicitarie online?
Ad una simile domanda la risposta più corretta è, a mio avviso, “dipende”, anche se la situazione di predominio (quasi monopolio) dell’attuale scenario digitale italiano rischia di banalizzare la risposta.
Tuttavia i due principali player in ambito search advertising, anche rispetto alla maturità degli strumenti offerti agli advertiser e alle opportunità di reach e targeting messi a disposizione, meritano un confronto per poter cogliere le diverse opportunità che possono offrire per la crescita di un business online.

Per questo motivo ho predisposto un rapido confronto tra Google Ads e Microsoft Ads che può aiutarti a decidere, dove possibile con fonti e reference di approfondimento che mi auguro possano risultare utili.

  • Google Ads: Ideale per raggiungere una vasta audience globale (oltre il 90% del mercato). Ha un CTR medio del 3,17% e domina l’e-commerce generalista.
  • Microsoft Ads: Perfetto per il targeting B2B e utenti con redditi alti. Offre un tasso di conversione superiore del 27% e, a parità di keyword target, CPC medi sulle varie industry più bassi del 40% circa.

Confronto Rapido

Caratteristica Google Ads Microsoft Ads
CTR Medio 3,17% 2,83%
Tasso di Conversione 2,94% 3,75%
CPC Medio €2,69 €1,54
Pubblico Principale 18-34 anni 35-54 anni
Targeting Multi-canale (YouTube, Gmail) LinkedIn integrato
Budget Necessario +20-35% rispetto a Microsoft -20-35% rispetto a Google

In breve: scegli Google Ads per visibilità globale e giovani consumatori. Opta per Microsoft Ads per campagne B2B o targeting di alto valore. Naturalmente entrambe le piattaforme possono essere combinate per massimizzare i risultati, e credo che proprio in combinazione possano offrire il loro massimo potenziale.

Google Ads

Dimensioni della piattaforma e base utenti

Google domina il panorama con circa 8,5 miliardi di ricerche giornaliere e una quota globale del 92%, rispetto ai 500 milioni di ricerche giornaliere di Microsoft Bing. Questa disparità si traduce in opportunità di targeting diverse, come evidenziato dai dati demografici.

Quote di mercato dei motori di ricerca

Il traffico varia notevolmente a seconda della regione. Google detiene oltre il 95% di quota di mercato in Europa e Sud America, mentre Microsoft Ads mostra una solida presenza in Nord America, con il 33% delle ricerche desktop.

Microsoft Bing si distingue anche nel settore enterprise: intercetta il 42% delle ricerche commerciali nel mercato del software aziendale. Questo lo rende una scelta interessante per le aziende che operano in questo segmento.

Analisi della base utenti

Le differenze demografiche tra le due piattaforme sono notevoli e forniscono ineressanti spunti strategici:

Caratteristica Google Ads Microsoft Ads
Fascia d’età dominante 18-34 anni (67%) 35-54 anni (41%)
Reddito familiare >$100k 31% 38%
Comportamento d’acquisto Standard +25% spesa online
Durata sessione Standard +33% più lunga

Questi dati evidenziano come Microsoft Ads possa risultare più efficace per campagne B2B e di fascia alta, grazie a una maggiore predisposizione all’acquisto.

Nel settore bancario, ad esempio, Microsoft Ads cattura il 38% delle ricerche commerciali, superando il 27% di Google. Inoltre, gli utenti Microsoft mostrano una maggiore propensione d’acquisto, con un valore medio del carrello superiore del 20% nel settore retail.

Un altro vantaggio di Microsoft è l’integrazione con LinkedIn (900 milioni di profili), che consente un targeting B2B più mirato, migliorando le conversioni nel settore professionale.

I KPI, le metriche di performance chiave

Analisi dei tassi di click (CTR)

I tassi di click (CTR, clickthrough rate) mostrano variazioni rilevanti tra i diversi settori. Ad esempio, nel settore automotive, Microsoft Ads registra CTR fino al 45% più alti rispetto a Google Ads. Questo risultato è dovuto, principalmente, a una minore competizione e a un pubblico più specifico, rendendolo particolarmente utile per autosaloni e concessionarie locali.

Confronto dei costi

Microsoft Ads si distingue per costi per clic (CPC) medi inferiori del 43% rispetto a Google Ads:

Metrica Google Ads Microsoft Ads Differenza
CPC Medio €2,69 €1,54 -43%
CPC Settore Auto €3,12 €2,11 -32,5%

Questi costi più bassi lo rendono una scelta interessante per le piccole e medie imprese (PMI), in questo modo i risparmi ottenuti possono essere reinvestiti in campagne più mirate, sfruttando al meglio i vantaggi offerti dal targeting demografico.

Risultati di vendita e revenue

I dati di conversione riflettono le differenze demografiche tra le piattaforme. Google Ads tende a dominare nell’e-commerce generalista, mentre Microsoft Ads si distingue nelle nicchie professionali.

Ecco alcune tendenze settoriali:

  • Tecnologia: +18% CTR per software enterprise su Microsoft Ads.
  • Sanità: CPC inferiore del 22% con tassi di conversione simili.
  • Retail: Google mantiene un vantaggio nelle conversioni, soprattutto durante i picchi stagionali.

L’efficacia del budget varia in base al settore, confermando che la scelta della piattaforma dipende dalle esigenze specifiche di ciascun mercato.

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Strumenti di targeting pubblicitario

Funzionalità di targeting degli utenti

Microsoft Ads offre strumenti per raggiungere profili aziendali specifici con grande precisione: il 68% dei marketer B2B ne riconosce l’efficacia. Le opzioni di targeting variano tra le principali piattaforme:

Caratteristica Google Ads Microsoft Ads
Targeting Professionale Basato su comportamenti Dati diretti di LinkedIn
Segmentazione Demografica Maggiore varietà su età e stili di vita Orientamento professionale
Ottimizzazione AI Performance Max multi-canale Copilot per analisi professionali

Google Ads si distingue con l’espansione delle audience basata su AI, che utilizza dati di YouTube e Gmail per identificare automaticamente gruppi simili.

Focus sul mercato B2B

Le differenze tra le piattaforme sono particolarmente evidenti nel settore B2B. Microsoft Ads consente di ridurre il costo per lead (CPL) del 40% migliorando al contempo la qualità dei contatti, con un impatto diretto sul ROI.

Un esempio pratico arriva da Second Spring Digital, che ha ottenuto un aumento del 35% di lead qualificati utilizzando Microsoft Ads per raggiungere dirigenti over 50. Per campagne b2b cross-platform, ecco una ripartizione del budget da prendere in considerazione nell’ambito della propria strategia e che ha dato ottimi riscontri in progetti che ho segutio:

  • 70-80% su Google Ads per ampliare la visibilità generale
  • 20-30% su Microsoft Ads per il retargeting di decision-maker

Un caso studio nel settore tecnologico ha mostrato un incremento del ROAS del 40% combinando video ads su Google Display Network per la fase iniziale del funnel con il targeting in-market di Microsoft per il retargeting.

L’efficacia del targeting varia tra i settori: Microsoft è ideale per servizi medici grazie a opzioni conformi a HIPAA, mentre Google eccelle nel retail con Shopping Ads automatizzati, che offrono un ROAS superiore del 60%.

Questi strumenti specifici richiedono un’analisi dettagliata delle funzionalità tecniche, che approfondiremo nella prossima sezione.

Funzionalità delle piattaforme

Le piattaforme pubblicitarie offrono strumenti avanzati che possono influenzare direttamente i risultati delle campagne. Ecco un confronto tra le principali funzionalità tecniche di Google Ads e Microsoft Ads.

Strumenti Google Ads

Google Ads si distingue grazie a strumenti basati sull’intelligenza artificiale, come Performance Max, progettato per ottimizzare automaticamente le campagne su più canali, inclusi Search, Display e YouTube. Le strategie di smart bidding (come CPA target e ROAS) regolano le offerte in tempo reale, considerando le probabilità di conversione. Con una rete di 3 milioni di siti partner e 2 miliardi di utenti mensili su YouTube, Google Ads rappresenta una scelta efficace per campagne su larga scala.

Questi strumenti automatizzati sono particolarmente utili per chi gestisce campagne multi-canale e desidera massimizzare l’efficienza senza dover intervenire manualmente.

Strumenti Microsoft Ads

Microsoft Ads offre un approccio diverso, puntando sull’integrazione con LinkedIn. Questa caratteristica consente un targeting preciso basato su 68 ruoli professionali e 60.000 aziende, accompagnato da report dettagliati sui profili dei convertitori. Inoltre, la piattaforma include un sistema di moltiplicatori d’offerta automatizzati, che permette di regolare le offerte per dispositivo e fascia oraria in modo semplice e diretto.

Microsoft Ads è particolarmente efficace in settori specifici come:

  • software enterprise, grazie all’integrazione con LinkedIn;
  • settori professionali mirati, dove il targeting dettagliato è fondamentale.

L’integrazione con LinkedIn non solo migliora il targeting, ma offre anche dati demografici approfonditi sui profili professionali dei convertitori. Questo rende Microsoft Ads una scelta strategica per campagne B2B che richiedono precisione e analisi dettagliate.

Guida alla scelta della piattaforma

Scegliere la piattaforma giusta non è solo una questione di preferenze, ma richiede una valutazione attenta di tre fattori chiave: budget, target demografico e settore. Come mostrano i dati, l’efficacia delle piattaforme varia notevolmente a seconda del settore e della fase del funnel.

Budget e ROI
Microsoft Ads generalmente richiede un investimento del 20-35% in meno rispetto a Google Ads per campagne simili. Un budget iniziale consigliato si aggira tra i 400 e i 700€ al mese.

Settore Piattaforma Consigliata Vantaggio Principale
Automotive Microsoft Ads CTR più alto del 45%
Servizi B2B Microsoft Ads +30% conversioni grazie al targeting LinkedIn
E-commerce Google Ads Tasso di conversione superiore del 27%
Sanità (target 50+) Microsoft Ads CPC inferiore del 40% con ROI simile

Target Demografico e Performance
La piattaforma ideale dipende dal pubblico che vuoi raggiungere:

  • Microsoft Ads è perfetta per un pubblico con maggiore capacità di spesa e un profilo professionale. L’integrazione con LinkedIn è un vantaggio fondamentale per campagne B2B.
  • Google Ads è imbattibile nella fascia d’età 18-34 anni e offre una copertura geografica e linguistica più ampia, rendendola ideale per campagne su larga scala.

Ottimizzazione delle Campagne
Nella mia esperienza, per campagne brevi (meno di 3 mesi), Microsoft Ads tende a ottenere risultati più rapidi, con un CTR superiore del 18% nei primi 30 giorni. Al contrario, Google Ads offre un ROI più alto del 34% su campagne a lungo termine (oltre 6 mesi), grazie alla sua capacità di remarketing.

Strategia di Implementazione
Utilizzare entrambe le piattaforme può essere una scelta vincente in queste situazioni:

  • Il target comprende sia giovani che professionisti.
  • Si vogliono testare nuovi mercati.
  • Si cerca di bilanciare la portata di Google (oltre 80 milioni di ricerche giornaliere).

Adattare la piattaforma ai KPI specifici del tuo settore è fondamentale per ottenere il massimo ritorno sull’investimento.

FAQ

È meglio Bing di Google Ads?

La risposta dipende da tre fattori chiave: copertura utenti, capacità di targeting e tassi di conversione. Ecco un confronto diretto tra le due piattaforme:

Caratteristica Microsoft Ads Google Ads
Copertura Utenti 53 milioni di utenti desktop esclusivi 92% del traffico globale di ricerca
Targeting B2B Integrazione con LinkedIn Copertura multi-canale
Conversioni Target professionale 35-54 anni Tasso di conversione del 3,75%

Vantaggi per Settori Specifici

  • Healthcare (target 50+): Microsoft registra un CTR più alto del 45%.
  • B2B/Enterprise: Conversioni aumentate del 30% grazie all’integrazione con LinkedIn.

Strategie per Massimizzare i Risultati

  • Combinare entrambe le piattaforme può incrementare la copertura dal 18 al 25%.
  • Ottimizzare il budget in base ai risultati ottenuti nel proprio settore.
  • Valutare l’uso combinato per sfruttare i punti di forza di entrambe le piattaforme.

In sintesi, avevo colto nel segno fin dall’inizio: “dipende”.
Per scegliere al meglio, infatti, è indispensabile analizzare i propri obiettivi, il budget e il target demografico, tenendo conto delle caratteristiche uniche di ciascuna piattaforma nel contesto del settore d’interesse.

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Alessio Sbrana

Da circa 20 anni mi occupo di strategie di web marketing: nel corso della mia carriera ho avuto l'opportunità di lavorare come freelance, imprenditore e responsabile dei team digital per varie agenzie di digital marketing.
Questi ruoli mi hanno dato modo di lavorare per siti aziendali, istituzionali, onlus, gruppi bancari, multinazionali, pmi, info-commerce e, soprattutto, siti di commercio elettronico.

Il miei "primi amori” sono stati la SEO e la SEM, ma la generazione di traffico, se pur "di qualità", non può bastare: negli anni ho approfondito le mie conoscenze in ambito digital con l’obiettivo di aumentare il profitto economico delle aziende attraverso il web, in modo particolare grazie alla conversion optimization (CRO) e alla marketing automation.

Quando non sono in montagna, a piedi o con la mia bici, mi occupo di formazione nel mondo digital.

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