Una rapida segnalazione dedicata al nuovo layout delle pagine dei risultati delle ricerche fatte su Google.it che da oggi inizia a fare capolino, se pur “a macchia di leopardo”.
Personalmente riesco a vedere il nuovo layout solo utilizzando il browser Chrome.
Queste le novità che, a colpo d’occhio, mi pare che siano state introdotte (o in via di introduzione/test):
Pensieri di fine anno sul panorama Search Marketing
Il 2009 è ormai finito e, pensa un po’, non ho approfittato di queste pagine, sempre più abbandonate a sé stesse, per fare gli auguri di Natale né quelli di Buon Anno.
In compenso ci sta pensando Google, con i suoi risultati in tempo reale, Caffeine, la nuova infrastruttura tecnologica che -si dice- darà il meglio di sé con il nuovo anno, e altre novità più o meno grosse viste negli ultimi tempi sulle serp, tra [intlink id=”sitelink-su-pagine-interne-e-strategie-di-posizionamento-sui-motori-di-ricerca” type=”post”]sitelink[/intlink], [intlink id=”page-rank-sculpting-e-link-in-javascript” type=”post”]siloing[/intlink], personalized search, local search e qualsiasi altra “* search” vi venga in mente.
Tutti i trucchi per conquistare la prima pagina di Google (?)
Mettiamo subito in chiaro una cosa, a scanso di equivoci con i colleghi ai quali potrebbe capitare di leggere questo mio post e, soprattutto, per cercare di non trarre in inganno il lettore un po’ meno esperto: non esistono trucchi per conquistare la prima pagina di Google.
Lo stesso lettore un po’ inesperto che, leggendo questo articolo recentemente pubblicato su La Repubblica Affari & Finanza, potrebbe essere portato ad esclamare “ah, finalmente: i trucchi sono svelati!”.
No, a costo di apparire ripetitivo: non esistono trucchi. Ed ecco perché contesto quell’articolo, a partire dal titolo, parola per parola:
“Tutti i trucchi per conquistare la prima pagina di Google“.
PageRank Sculpting e link in javascript: una rivoluzione! O no…
In base alle recenti dichiarazioni rilasciate da Matt Cutts, potremmo (condizionale) pensare di azzardare un paio di punti fermi in merito a due argomenti di cui si è parlato molto durante e dopo il recente SMX Advanced: PageRank sculpting e PageRank da link in javascript, argomenti tra loro strettamente correlati.
Corso SEO Web Marketing Experience di Madri: io vò! :)
Ai pochi che potrebbe interessare la cosa comunico che il 29 Maggio sarò a Milano al Corso Seo Web Marketing Experience di Madri, anche se devo dire che non mi è chiarissimo il motivo (o forse sì… un’efficace strategia commerciale? 😛 ) per il quale viene definito corso seo quando poi, a mio personalissimo avviso, il web marketing abbraccia -anche- molte altre attività, non solo la search engine optimization.
Sitelink su pagine interne e strategie di posizionamento sui motori di ricerca
Nell’ambito delle varie attività che svolgiamo per i nostri clienti, compreso dunque il monitoraggio del posizionamento sui motori di ricerca, noi del team di Intarget.net ci siamo imbattuti in un fenomeno mai visto prima: il sito internet di Media World, cliente per il quale seguiamo diverse attività rivolte ad incrementarne la visibilità sui motori di ricerca, da qualche tempo restituisce su Google diversi sitelink su pagine interne.
Quando il meta tag description fa la differenza
Più di una volta ho cercato di dare un mio parere sulla description (o meglio, sul meta tag description): in definitiva sostengo che è ben poco utile (se non completamente inutile) ai fini di indicizzazione e posizionamento sui motori di ricerca, e in modo particolare su Google.
Magari se ben composta la description può incrementare il CTR (Click Through Ratio, il rapporto tra visite generate e il numero di impression), dunque le visite da parte di potenziali clienti: di quello sono assolutamente convinto. Direi che è un aspetto da non sottovalutare.
Meta description: non serve a una mazza, però serve…
Sul blog Google Webmaster Central qualche giorno fa è stato pubblicato un post riguardante il meta tag description, forse niente di particolare, ma la mia attenzione è stata catturata da una frase in particolare:
“And it’s worth noting that while accurate meta descriptions can improve clickthrough, they won’t affect your ranking within search results.”
Probabilmente non è altro che l’ennesima conferma che la meta description è inutile per il posizionamento di un documento web.
Quindi smettiamo di usarla, no?
No, su quel post c’è scritto anche altro.
Quando il SEO si estinse
Stuzzicato da un ambiente lavorativo decisamente fertile e da un po’ di chiaccherate fatte a suo tempo con Stefano, portate di nuovo a galla nella mia sempre più evanescente memoria (sapete com’è, ieri ho fatto i miei primi 36 anni) da un post sul suo blog nel quale si chiede e chiede chi sia il seo, ho pensato di buttare giù qualche mia riflessione.
Con questo non intendo comunque rispondere al suo quesito, non per un dispetto nei confronti di Stefano eh, amico e professionista che stimo profondamente (ok, per questa fanno 50 euro), ma semplicemente per il fatto che non mi considero parte interpellata: non sono un seo. 🙂
Universal mode, ON
Qualche volta parlando con qualche collega sento dire che la SEO, l’ottimizzazione dei siti internet per i motori di ricerca, è un’attività dove non c’è da sporcarsi le mani, affermazione che non mi trova d’accordo.
Per come la vedo io c’è seo e seo: c’è il “seo sistemista” alla Must, il “seo nerd” alla Kerouac (che con le loro intuizioni spesso si dimostrano dei fottutissimi geni), etc.
C’è anche un razza a parte, quelli che con 5 righe ti fanno capire che sono diversi dagli altri e coi quali anche i più bravi e preparati si augurano di non dover mai condividere una serp.